Non profit

Se l’assistito non è residente la Usl deve pagare lo stesso

Ogni assistito può liberamente scegliere dove farsi curare ed ottenere il rimborso delle spese sostenute dall’azienda Usl dove le strutture sono ubicate

di Redazione

Regione: Lazio Difensore civico: Rosario Di Mauro Settore: Sanità Caso: Rimborso spese mediche per assistiti non residenti Le prestazioni sanitarie presso Usl o strutture pubbliche e private convenzionate non sono soggette a preclusioni di mobilità e, quindi, ogni assistito può liberamente scegliere dove farsi curare ed ottenere il rimborso delle spese sostenute dall?azienda Usl dove le strutture sono ubicate. È un principio ribadito da una circolare del dipartimento della Programmazione del ministero della Sanità il 9 maggio 1996 che fa luce su un aspetto apparentemente banale, un cavillo burocratico contro il quale si è imbattuta una cittadina residente a Milano e con domicilio provvisorio a Roma. La signora aveva infatti ricevuto assistenza indiretta presso la Casa di Cura Villa Stuart di Roma ma al momento di chiedere il rimborso delle spese affrontate, prima la Usl capitolina competente per territorio poi l?azienda di Milano hanno negato il rimborso richiesto. Di fronte a questo rimbalzo di responsabilità, la signora si è rivolta al Difensore civico della Regione Lazio. Il dilemma si è presto risolto perché esiste un principio di mobilità sanitaria in base al quale il rimborso di prestazioni va chiesto ed ottenuto dall?azienda sanitaria che ha erogato la stessa prestazione. Questa regola vale anche per l?assistito non residente. Saranno poi le singole Usl la predisporre le note di addebito che dovranno confluire presso la rispettiva Regione. Attraverso un sistema di compensazioni, ogni Regione provvede alla raccolta delle note di addebito provenienti dalle altre regioni ed al loro riaddebito alle singole aziende Usl di residenza dei cittadini, tenuto conto dei sistemi di finanziamento localmente adottati. È un percorso a prima vista piuttosto contorto ma sostanzialmente efficace in linea di principio, sempre che ogni ufficio sia a conoscenza di questa procedura. Chi volesse esporre un quesito può scrivere alla redazione romana di Vita, in viale Parioli 27, 00197 Roma oppure inviare un fax al numero 02/8070408. La domanda sarà girata al difensore competente.


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